Verso l'Agorà 2024

Dalla prima cooperativa sociale a oggi: una storia in cerca di futuro

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Peppe Dell'Acqua Psichiatra
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Roberto Camarlinghi Direttore della rivista "Animazione Sociale"
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Rosita Mercatante giornalista, redazione Animazione Sociale
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Videointervista con Peppe Dell'Acqua sulla necessità di riattualizzare l'eredità e la storia della cooperazione sociale

Con l’intento di alimentare un dibattito preparatorio dell’Agorà delle cooperative sociali e delle professioni che vi lavorano, iniziativa che si svolgerà a Torino dal 13 al 15 giugno, abbiamo incontrato Peppe Dell’Acqua, psichiatra sociale, collaboratore di  Franco Basaglia fin dai primi giorni triestini.

 

È proprio tra le pagine di quella storia scritta a Trieste nei primi anni ‘70 che si intravede la nascita della cooperazione sociale in Italia: per la prima volta si tenta di tenere insieme lavoro, dignità e partecipazione di persone fino a quel momento private di ogni diritto.

Le parole di Dell’Acqua riprendono gli avvenimenti più significativi di quella rivoluzione sospinta allora da un ampio movimento sociale, culturale e civile e ci aiutano a fare memoria del senso della cooperazione sociale per come era stata concepita cinquant’anni fa.  

Peppe Dell’Acqua analizza la condizione in chiaroscuro vissuta dalla cooperazione oggi, che si muove in un clima culturale e politico profondamente mutato, con istituzioni che faticano a volte a riconoscere la scommessa delle cooperative sociali, considerandole non come soggetti che svolgono una funzione pubblica, ma come erogatori di prestazioni dentro logiche di risparmio.

In un passaggio della riflessione Dell’Acqua individua la divisione in cooperative A (servizi alla persona) e cooperative B (di inserimento lavorativo) come un elemento critico della storia della cooperazione. Si tratta oggi di capire come far sì che le prime mantengano viva una forza anti-istituzionale nella gestione di servizi e strutture (il budget di salute è uno strumento che va in questa direzione) e le seconde riescano a proporre progetti di “imprenditoria sociale” capaci di sostenere percorsi di vita e promuovere il legame sociale (“esperienze luminose” non mancano neanche oggi).

Insomma, la cooperazione sociale è chiamata oggi ad affrontare la sfida di riattualizzare il paradigma ereditato per continuare a creare opportunità di vita, di cura e di lavoro a persone che vengono da storie di sofferenza e svantaggio.

L'intervista è a cura di Roberto Camarlinghi e Rosita Mercatante (redazione Animazione Sociale).

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