Verso un'agorà delle educatrici e degli educatori

Professioni educative: la dignità ferità

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Di questi tempi, quando si fa un post sulle #professionieducative (e Animazione Sociale ne fa diversi), questo che puoi leggere qui sotto è il tenore dei commenti. E' venuto il momento di convocare una pubblica assemblea. Appuntamento in primavera, a Torino. Giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 maggio, agorà delle educatrici e degli educatori.  #SaveTheDate 

«E tu che lavoro fai?». «Educatore in comunità». «Ah che #bravo! E sei pagato?». A quanti succede di sentirsi porre domande simili, che tradiscono il pensiero che la nostra non sia pienamente una #professione...». (Paolo T.)

«È così Paolo. Rimanendo una professione concepita come un #volontariato, non si hanno contratti e paghe adeguate al ruolo importante che svolge l’educatore». (Consuelo S.)

«E senza parlare di tutti gli “educatori” che si spacciano per tali... forse anche loro aiutano ad abbassare lo stipendio a NOI Educatori #laureati, che abbiamo speso tempo, denaro ed energie x 3/5 anni, magari in luoghi distanti da casa... per cosa???». (Ilnonpoeta)

«Esatto! E si presentano come educatori!! E poi fanno più danno che altro, sai quanti anni ho lavorato con gente pessima?!? Alla fine ho lasciato il lavoro in #comunità, adesso lavoro a scuola come assistente all’autonomia». (Rossella A.)

«Ma non solo lo #stipendio... Ho scoperto sulla mia pelle che il nostro contratto prevede, in caso di lutto, solo 2 giorni, non ad evento ma all’anno, di permesso retribuito a #differenza di altri contratti che ne prevedono almeno 3 e fino a 10 se fuori regione... È curioso che chi opera nella cura non abbia riconosciuto il tempo per la cura di sé e dei suoi cari...». (Mario P.)

«Perché non si trovano #educatori in comunità? Perché sebbene sia un lavoro estremamente bello faticoso e delicato, il dipendente viene sottopagato e trattato a pesci in faccia dalle #cooperative ladre!!». (Silvia A.)

«Diciamo persone ladre, le coop che conosco io applicano il contratto che purtroppo prevede un trattamento economico più basso di tutti gli altri #contratti nazionali degli altri settori». (Michela P.)

«E gli #appalti sono costruiti al massimo ribasso. E meno male che sarebbero appalti nel pubblico!» (Edina T.)

«Io sono inquadrata come #animatrice, faccio questo lavoro da 33 anni, e ancora qualche idiota me lo chiede... “no sò ricca de famija, e ciò pure scritto scema ‘n fronte” rispondo, spostando la frangia... A 64 anni, con la consapevolezza della #pensione misera che mi aspetta, è già tanto che non li prenda per il collo». (Dina D.)

«Per non parlare dell’#animatoresociale, che viene pure “pagato per fare #festicciole”…». (Chiara D.)

«E per non parlare dei #pedagogisti... questi alieni sconosciuti». (Stefania C.)

«Faccio l'educatore da 30 anni e trovo questo #piagnisteo fastidioso. La domanda vera da porci è: cosa sto facendo per cambiare questa situazione? Se gli #schiavi avessero continuato solo a lamentarsi ora esisterebbe ancora la schiavitù perché era utile a un sistema economico. Se gli #operai delle grandi industrie si fossero limitati a piangersi addosso non avremmo mai conquistato lo statuto dei lavoratori. Se non usciamo da questa logica #organizzandoci, superando la divisione corporativista fra sanitari e sociali, se non trasformiamo la lamentela in rivendicazione sindacale e #proposta politica....forse ci meritiamo questa condizione da servitù della gleba». (Demetrio C.)

N.B. A partire dal 13 febbraio, abbonandoti, avrai compresa nell’abbonamento la possibilità di partecipare, in presenza o online, all’evento di maggio! Una volta effettuato l’abbonamento riceverai via mail un modulo di preiscrizione, da compilare e restituirci. Prenota subito il tuo posto: https://www.animazionesociale.it/it-iscrizione
 

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