#RaccontaIlTuoServizio

Leggiamo libri agli ospiti, ma più di tutto li rassicuriamo

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Alina Educatrice
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Sono un'educatrice di una grande RSA (residenza sanitaria assistenziale) di Milano dove sono ricoverati anziani e adulti con patologie psichiatriche.

Assieme ai miei colleghi educatori e a tutto il personale continuiamo a lavorare anche in questo periodo, perché chiaramente il lavoro di cura non si ferma neanche davanti a un'emergenza, anzi raddoppia.

Abbiamo modificato le nostre attività, eliminando quelle di grande gruppo, lavoriamo solo sui piani in piccoli gruppi e con interventi individuali. Cerchiamo di rendere le giornate il più normali possibile, leggiamo ai nostri ospiti libri, proponiamo laboratori manuali, ascoltiamo la musica, ma soprattutto li rassicuriamo.

Molti di loro non hanno una famiglia, ma per chi ha parenti che prima venivano a trovarli e ora non più a causa delle misure di prevenzione per il Covid 19, la situazione è molto pesante. Percepiscono tutta la tensione che inevitabilmente gira nell'aria.

In questi giorni in cui il personale scarseggia, aiutiamo gli operatori sanitari a preparare le colazioni e tutti i pasti della giornata.

Oltre a raccontare brevemente il nostro lavoro voglio fare un appello: penso che nelle strutture socio sanitarie si debbano eseguire tamponi per verificare l'eventuale positività al virus in tutto il personale e anche ai ricoverati.Lavoriamo in un posto dove vive la categoria a rischio per eccellenza: anziani con patologie. È nostro dovere proteggerli ed evitare che all'interno di queste strutture si sviluppino focolai del virus.

Lavoriamo con mascherine e guanti (purtroppo solamente da una settimana), ma è necessario che ce ne vengano mandati di più, per fare in modo di poterli cambiare più spesso.

Grazie ad Animazione Sociale per avermi dato spazio di raccontare!



 
  

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