Animazione Sociale

nr 375

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Editoriale

E' tempo di una critica sociale dal basso

«Guasto è il mondo» scriveva Tony Judt nel 2011. I ricchi, come i poveri, ci sono sempre stati. Ma rispetto al resto della popolazione i ricchi, oggi, sono più ricchi di ogni altra epoca di cui si abbia memoria. Dal 2011 la dinamica della diseguaglianza si è esasperata, fino a «strappare» in pandemia, nel 2020: mai in un solo anno si era assistito a un tale arricchimento dei ricchi e impoverimento dei ceti poveri e popolari. Roba da non credere.

Ora il paradosso, davanti al quale chi ha a cuore la giustizia sociale rischia oggi di dare di matto, è che i poveri votano per i ricchi, ossia per coloro che li stanno rendendo poveri. è accaduto con Trump, le cui politiche (nella sua presidenza precedente) per compensare i tagli per trilioni di dollari alle fasce più abbienti hanno tagliato la spesa sociale e sanitaria per quelle più povere, e la cui vittoria il 6 novembre scorso ha fatto guadagnare in un solo giorno ai 10 tra gli uomini statunitensi più ricchi del mondo (nessuna donna) complessivamente 64 miliardi di dollari. Mai accaduto prima. Tra questi Jeff Bezos, proprietario di Amazon e editore del Washington Post, che a pochi giorni dal voto ha silenziato il suo giornale impedendogli per la prima volta di schierarsi nella campagna presidenziale. Ha perso così di botto 200mila abbonamenti, ma ha incrementato di 7 miliardi la sua fortuna il giorno in cui Trump ha vinto.

Guasto è il mondo,
ma chi sono i guastatori?

Ecco perché i dominati stanno facendo proprie le narrazioni dei dominanti. Negli Stati Uniti, da noi, ovunque. Perché l’infosfera globale è ormai in mano a titani.

Allora siccome la democrazia, questa creatura fragile e luminosa, vive unicamente della partecipazione consapevole dei cittadini e delle cittadine, è venuto il tempo di una critica sociale serrata, da fare individualmente e collettivamente, studiando e confrontandosi, nelle nostre organizzazioni come nelle nostre comunità. Davvero è il momento di produrre e diffondere consapevolezze che incrinino almeno un po’ le narrazioni che fanno crescere le diseguaglianze manipolando l’informazione.

Alcuni esempi. Di tasse si parla per dire che sono troppe, non che le pagano in pochi. Attaccare le tasse è un modo per legittimare politiche fiscali regressive, a beneficio dei ricchi e a discapito dei poveri (vedi flat tax). Il salario minimo non è stato approvato perché si è detto che avrebbe peggiorato la situazione dei bassi salari. Il reddito di cittadinanza è stato affossato per mano di una retorica tesa a descrivere la povertà come colpa e i poveri come opportunisti. Dal terzo settore i professionisti fuggono perché i salari sono miseri e le organizzazioni sempre più povere e intanto si finanzia un’economia di guerra anziché di pace. E così via.

Pratichiamo critica sociale. Perché quando c’è un guasto la prima cosa da fare non è capirne la causa? ?

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Indice del numero

editoriale ~ p. 1
E' tempo di una critica sociale dal basso

#vignetta ~ p. 5
Cosa è la rivolta sociale?

by Mauro Biani

cambiare rotta ~ p. 6
Questo nostro mondo ormai troppo diseguale

Se a fare problema è oggi la ricchezza, non solo la povertà
Intervista a Giulio Marcon a cura di Lucia Bianco e Roberto Camarlinghi

trame di cura ~ p. 16
Noi, immersi in una vertiginosa comunità di destino terrestre

La sfida di formarci a saperi relazionali
di Sergio Manghi

professioni riflessive ~ p. 29
Appunti per una clinica della precarietà
Mai smettere di auto-interrogare la nostra professione di cura
di Maria Inglese e Cim (Collettivo che Incontra le Marginalità)

cura del convivere ~ p. 39
Fare oggi lavoro di comunità

Guadagni di metodo a partire da un’esperienza
di Luciano Pasqualotto, Michela Cona, Ester Trivella, Omar Girardi

i diari ~ pp. 50 / 60
Non perdere l’eredità educativa  dell’andar per mare
Valeria Di Santi, Giovanni Massone, Giovanna Segalerba
Noi assistenti sociali non siamo super eroi né inquisitori Luca Fossarello
Non ci è permesso di starcene tranquilli testo di Fabiola Falappa copertina di Fuad Aziz

Focus ~ pp. 61/ 96
Viaggio nelle comunità educative per minorenni

Fatiche, adattamenti e innovazioni di un settore fondamentale della cura educativa
Testi di Paolo Tartaglione, Enrico Quarello, Elisa Leo, Enrica Francioli, Camilla Fusè

Come stanno cambiando le comunità
I nodi da affrontare oggi per sopravvivere

La Resistenza Non Violenta (Nvr) in comunità
Un metodo per far fronte ai comportamenti «difficili»

Accogliere i figli e cooperare con i genitori
Un binomio ormai inscindibile

 

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