Animazione Sociale

nr 360

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Editoriale

La dignità dell'educatore in sei punti

L’avevamo annunciata nello scorso editoriale: l’Agorà delle educatrici e degli educatori, il 25-26-27 maggio a Torino. Un appuntamento per dirsi le fatiche e ritracciare il cammino di una professione, quella educativa, che sta vivendo una crisi, di cui è sintomo la difficoltà di reperire personale nei servizi diurni e residenziali. Esodo, fuga, diaspora sono i termini usati per indicare l’attuale carenza di educatori ed educatrici.

Non è facile accostare un fenomeno così complesso, che incrocia per un verso dinamiche di cambiamento legate al rapporto col lavoro in generale (pensiamo a due tendenze consolidatesi nel post Covid – l’aumento di dimissioni dal lavoro e la propensione a saltare da un lavoro all’altro – che la lingua inglese denomina rispettivamente Great resignation e Job hopping), per l’altro aspetti tipici di una professione che soffre di scarso riconoscimento e inadeguate retribuzioni.

Ci proveremo a Torino, mettendo all’opera le reti della rivista, che coagula intorno a sé un numero consistente di educatori ed educatrici professionali, nonché pedagogisti e filosofi dell’educazione.

Dopo Bibbiano, la rivista
si mise al fianco delle/degli assistenti sociali,
oggi a essere in difficoltà sono educatrici ed educatori.

Attraverso momenti assembleari (plenarie) e discussioni di gruppo (workshop) esploreremo sei questioni cruciali per sostenere il riconoscimento delle professioni educative.

• La prima è il valore del lavoro educativo. Se la società stenta ad attribuirgli senso, che senso gli attribuiamo noi? E qual è il senso che possiamo costruire insieme per ridargli dignità?

•  La seconda è la dignità di un lavoro che si dipana nel quotidiano. L'“esserci” nelle situazioni è animato da opzioni culturali e orientamenti pedagogici che merita ri-condividere perché danno dignità alla presenza professionale nei contesti della vita quotidiana.

•  La terza è il metodo del lavoro socio-educativo. Riflettere sul “come” educatori/educatrici accompagnano storie difficili, creando contesti accoglienti e motivanti che permettono all’umano di fiorire, è la via per restituire la complessità del lavoro socio-educativo e dunque la sua  dignità.

•  La quarta sono le organizzazioni del lavoro. Quanto supportano gli educatori, le educatrici e l'azione educativa? Quanto riescono a essere contenitori di emozioni, significati, riconoscimenti? Quali assetti e dispositivi possono proteggere la possibilità di pensare e dare senso al lavoro educativo nel quotidiano?

•  La quinta è la formazione. Nella prospettiva di dare dignità alla professione, appare generativo aprire un dibattito su quale formazione consenta di abitare la complessità delle situazioni in cui da educatori ed educatrici si è chiamati a intervenire.

•  La sesta sono i nuovi orizzonti dell'educare. Viviamo un’epoca di crisi che pongono sfide e la dignità dell’educare passa anche dal riposizionare il lavoro educativo nelle grandi sfide dell’epoca. Ma quali sono le sfide e i gli orizzonti dell'educare oggi? 

L’Agorà è il modo in cui la rivista intende rimarcare la dignità della professione educativa. Nel 2019, dopo «il caso Bibbiano», Animazione Sociale si mise al fianco delle/degli assistenti sociali, convocando a Torino il grande appuntamento nazionale "Minori, famiglie, servizi: ricostruire la fiducia". Oggi è tempo di mettersi al fianco di educatrici ed educatori. Vi aspettiamo a Torino (anche online: verrà trasmessa una plenaria di ogni mattina).

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Indice del numero

editoriale
La dignità dell’educatore in sei punti

#vignetta
Se state attenti li sentite
by Mauro Biani

educare oggi 
Se collaborare nel welfare locale fa (ancora) la differenza
Si sta aprendo una stagione di co-progettazioni tra pubblico e Terzo settore?
intervista a Luca Fazzi a cura di Franco Floris

#legami 
Se l’arte dell’operatore sociale è costruire legami
Fare memoria dei legami che ci costituiscono
di Duccio Demetrio

sguardi
Dove porta oggi il mutualismo? a cura di Animazione Sociale
• Un meccanismo sociale fondato sulla convergenza di tutti di Paolo Venturi, Flaviano Zandonai 
• Per un nuovo circolo virtuoso tra mutualismo e istituzioni di Eleonora Artesio

educare nelle istituzioni 
Lavorare con il caos dell’adolescenza
L’indispensabile cura dei contesti educativi
di Erika Agresti, Filomena Cillo, Niccolò Gozzi

infanzie
A quale bambina e bambino pensiamo nel sistema 0-6 anni?
Se la bussola dei diritti orienta lo sguardo sulle infanzie
di Francesca Linda Zaninelli

viaggi diari libri foto
• Immaginare con i millennials il lavoro cooperativo  di Anna Biffi
• La «ruota di Barreto» in un quartiere di Bologna di Daniela Lipparini
• Il gatto, esercizio di alterità testi di autori vari immagine di Alena K

focus
Biblioteche in ascolto delle aspirazioni profonde delle comunità
Servizi socioculturali si interrogano sul valore degli spazi e sul senso del proprio lavoro
A cura di Francesco Caligaris e Massimiliano Anzivino 
Con testi di Francesca Caderni, Stefano De Stefani, Giorgio Latuati, Benedetta Manoelli, Alessandra Quaglia

Ripensare gli spazi per ritrovare i cittadini Tre esperienze di biblioteche che escono dalle routine
• Le biblioteche prendono aria Tra uscita da sé e riorganizzazione dei servizi
• Fare spazio alle culture nascenti nei territori Allestire ambienti sociali e culturali generativi

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