Animazione Sociale

nr 329

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editoriale

La solidarietà o è per tutti o non è

Prima gli italiani, dice lo schieramento al governo. Prima gli esseri umani, dice il fronte umanitario. Solidarietà perimetrata contro solidarietà universale. Chi sostiene la prima è in linea con lo spirito dei tempi, che prima di decidere se aiutare o meno l’altro ne esamina la provenienza. Chi difende la seconda è un «nemico degli italiani» in quanto difende gli interessi degli stranieri.

Poi succede che il ministro degli interni avvii una stagione di sgomberi, senza preoccuparsi di dove finiranno le persone sgomberate, tra le quali manco a dirlo vi sono molti italiani. A un problema di ordine sociale (persone in lista d’attesa per la casa popolare e così povere da non poter pagare un affitto) lo Stato risponde con brutale repressione (l’immagine del bambino che a Primavalle lascia l’edificio sgomberato con i suoi libri in mano sotto gli occhi dei poliziotti ha fatto il giro del mondo).

“Più che dei migranti
dovremmo aver paura di ciò
che stiamo diventando.”

E allora un dubbio ci assale. Non è che se viene perimetrata, la solidarietà muore? Non è che se la si riduce ad atto amministrativo (a te sì perché hai i requisiti, a te no perché ne sei privo), poi succede che quel perimetro il potere lo sposterà a suo piacimento? E non è che tu italiano che oggi te la prendi con gli stranieri, poi domani ti troverai a tua volta fuori dal perimetro di una solidarietà arbitraria? Questo per dire che forse la solidarietà è un sentimento e un atteggiamento verso l’Altro: verso il prossimo tuo e il lontano tuo. E che o è universale o non è. Se il volto dell’Altro – chiunque sia – smette di interrogarci, rischiamo che – essendo ognuno di noi l’altro per l’altro – un giorno nemmeno più il nostro volto interrogherà la responsabilità altrui. E quel giorno, come recita il famoso aforisma attribuito a Brecht, non ci sarà nessuno a protestare. Allora forse più che dei migranti dovremmo avere paura di quello che stiamo diventando. E più che dei confini nazionali dovremmo riconoscere che i confini a rischio oggi sono quelli dei valori su cui intendiamo fondare la nostra convivenza.

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Indice del numero

editoriale
La solidarietà o è per tutti o non è

#vignetta
Sgomberi

by Mauro Biani

narrazioni alternative
Generativi perché imperfetti

dialogo di Telmo Pievani e Ugo Morelli

cose da fare con i giovani
Essere neet è una condizione, non un destino

testo di Fabrizio Floris

sguardi
La svolta anti-migranti come ci interroga?

testi di Paolo Pezzana, Lucia Bianco, Andrea Torre a cura di Francesco d’Angella

oltre l’impotenza
Diventare professionisti capaci di sognare

testo di Remigia Spagnolo

collaborazione sociale
Immaginare il cambiamento scommettendo sul positivo

testo di Ennio Ripamonti, Davide Boniforti

viaggi diari libri foto
* Tutti al mare…tutti davvero

  di Renate Goergen
* Infinite risorse abitano in ognuno di noi
  di Roberto Traetta
* I luoghi della «città del noi»
  dal Manifesto della campagna #ioaccolgo

focus
La moltiplicazione di possibilità trasformative

Testi di Marianella Sclavi, Lawrence Susskind
* L’invenzione di soluzioni creative di mutuo gradimento
* Otto fattori costitutivi del processo di confronto creativo
* Si può scrivere la parola fine?

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