Animazione Sociale

nr 320

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Condividi

Editoriale

Rigenerare legami per arginare la paura

L’individuo separato o è bestia o è dio, diceva Aristotele. Ma nelle società contemporanee la solitudine di massa ci sta rendendo tutti bestie alla mercè di un dio.

In un bell’articolo uscito su «La Stampa» (Quando la solitudine genera tiranni, 3 settembre 2018), Michele Ainis ha individuato nella solitudine di massa, ma più radicalmente in un sentimento collettivo d’esclusione, la radice che sta portando le nostre società verso derive autoritarie.
Ciascuno si sente un’isola, una boa che galleggia in mare aperto. 8,5 milioni di italiani vivono da soli e molti di più si sentono soli; il 13,2% non ha nessuno a cui rivolgersi in caso di bisogno: la percentuale più alta d’Europa.
La solitudine è un «fungo tossico della modernità» e non colpisce soltanto gli italiani. Il governo May, nel gennaio 2018, ha istituito il ministero della Solitudine. Per sentirci meno soli ci trasferiamo nel mondo online, ma la connettività senza interazione fisica conduce a nuove forme di solitudine. Connessi ma non in contatto diceva Zygmunt Bauman, che in una delle ultime interviste ricordava come «una persona, nell’ambiente occidentale, passa sette ore e mezzo al giorno davanti a uno schermo. Non davanti a una vera faccia umana con cui parla, bensì davanti a un monitor».

“Le derive autoritarie nascono dalla paura,
ma la paura nasce dal sentirsi soli”

Ainis nel suo articolo individua come causa della solitudine non solo la diffusione dei media digitali, ma anche l’eclissi dei luoghi aggreganti (famiglia, chiesa, partito), le nuove forme del commercio e del consumo (chiudono i negozi dove incontravi le persone, aprono gli ipermercati dove ti mescoli alla folla), l’invecchiamento della popolazione e la precarietà del vivere.
La fragilità di una società senza legami è oggi talmente evidente che pare quasi un progetto sociale. Soli si è più impauriti e più disponibili a mettersi alla mercè di un dio. Un progetto da contrastare.

Acquista il prodotto

Aggiungi

Indice del numero

Editoriale
Rigenerare legami per arginare la paura

L’altra marea
By Fogliazza

noi e gli altri
Saper convergere tra diversi è l’arte della democrazia

Intervista a Marianella Sclavi a cura di Alessandro Seminati

si può cambiare?
Il mondo salvato dagli operatori sociali?

Sergio Tramma

sguardi
E’ tempo di allearsi con il profit?

Testi di Carlo Fenaroli, Albino Zabbialini, Nicoletta Alessi A cura di Francesco d’Angella

cooperare
Mondi di disabilità che producono un mondo per tutti

Le questioni che rilanciano un approccio cooperativo al lavoro
Luca Gorlani

classici del far gruppo
Le decisioni in un gruppo di discussione

Esercitazione/6: il dilemma del prigioniero
Roger Mucchielli, Ugo Righi, Enzo Spaltro

povertà abitative
Vivere in un sottano

Davide Pizzi

alzare lo sguardo
Requiem per i servizi sociali?

Elena Allegri

i diari dell’operatore
Street Art per il sociale

Alessandro Bottone, Silvia Scardapane

i diari dell’operatore
Ah, l’attitude!

Jacopo Fo

I cantieri del sociale
Le biblioteche si fanno nodi e fili di reti

Testi di Corrado Alberti, Barbara Dallasta, Alessandro Di Grazia, Alfonso Noviello, Loredana Pilati, Mavis Toffoletto A cura di Massimiliano Anzivino, Francesco Caligaris
* Viaggio nelle «biblioteche sociali»
* I quattro cantieri
* Creare collaborazione è un lavoro partecipato

 

Abbonati alla rivista

Da sempre Animazione Sociale mantiene l'abbonamento a un prezzo ridotto, grazie al sostegno delle lettrici e dei lettori e del Gruppo Abele che ne è l'editore. Una scelta per favorire l'accesso di tutti alla formazione, risorsa vitale per lavorare nel sociale.

Abbonati