L’assistente sociale e i suoi strumenti al tempo del COVID 19
di Ombretta Okely e Chiara Biraghi
Arrivati alla Fase 3 della pandemia dovuta al Covid 19 si può analizzare e rivisitare il lavoro sociale alla luce degli strumenti di lavoro sperimentati in questi mesi e ancora adesso utilizzati nella relazione con la cittadinanza, e con chi accede ai Servizi essenziali alla persona, nei Comuni e nei diversi Enti territoriali.
L’esperienza del lockdown ha costretto servizi ed operatori a cercare modi diversi e alternativi per restare in contatto ma a distanza, con compiti professionali e di servizio da garantire come essenziali alla popolazione in cerca di informazioni, orientamento o aiuti. Si è lavorato in smart working, sperimentando incontri e contatti tramite strumenti tecnologici abitualmente poco usati nel mondo dei servizi, poco conosciuti sia dalle persone sia dagli operatori, da scoprire e usare.